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Maria Concetta Cacciola: storia di una donna che ha sfidato la ‘ndrangheta

Cose Nostre

La storia di Maria Concetta Cacciola è stata raccontata nel corso della trasmissione Cose Nostre. La sua è l’immagine di una donna che ha scelto di non piegarsi alla malavita.

Testimone di giustizia, morta a 31 anni per essersi ribellata alla criminalità organizzata. È la storia terribile di Maria Concetta Cacciola.

La trasmissione Cose Nostre ha portato la sua storia in tv, donna fuori dagli schemi atroci della ‘ndrangheta e costretta a pagare con il suo stesso sangue. A 31 anni, la sua vita si è spenta in modo orribile, vittima in una vicenda che ha sconvolto le cronache.

Chi era Maria Concetta Cacciola?

Tutti la chiamavano ‘Cetta‘, diminutivo dal sapore dolce in una cornice di violenze e bestialità. Il suo nome era Maria Concetta Cacciola, bella, giovanissima, determinata. Nata in una famiglia legata ai Bellocco e alla malavita della Piana di Gioia Tauro, in una selva di delitti e vessazioni.

Figlia di Michele Cacciola e Anna Rosalba Lazzaro, sorella di Giuseppe Cacciola, l’11 maggio 2011 ha iniziato il suo viaggio di sola andata verso un terribile destino. È questo il giorno in cui si è recata dai carabinieri della sua Rosarno, quando ha scelto di parlare invece di tacere e assicurarsi la clemenza del clan. Cetta ha scelto, ad ogni costo, di rivelare gli orrori di un’esistenza imbrigliata nelle fosche trame di mafia e paura.

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Fonte foto: https://www.facebook.com/CoseNostreRai1/

La storia di Maria Concetta Cacciola

Nella vita stremata di Cetta un matrimonio imposto, all’età di 16 anni, con un giovane della malavita locale, Salvatore Figliuzzi. Non è un marito qualunque, ma uno che presto finirà dietro le sbarre per 416 bis, cioè associazione a delinquere di stampo mafioso.

Cetta conduce un’esistenza in gabbia, poi l’arrivo di 3 figli: Alfonso, Gaetana e Anna. A un’amica Cetta rivela le pressioni dopo l’arresto del marito: “Erano arrivate lettere anonime, mi alzavano le mani, ti chiudevano in casa, non potevi uscire, non potevi avere amicizie“.

La morte di Maria Concetta Cacciola

Maria Concetta spera di poter uscire definitivamente dal limbo del terrore e delle minacce con l’aiuto dello Stato. Ma le pressioni di madre e fratello la inducono a rinunciare alla richiesta di protezione, fino al successivo tentativo – l’ultimo – di chiudere per sempre la porta a quella galassia di illegalità.

Nuovamente davanti ai carabinieri, nuovamente alla ricerca di una via d’uscita. Ma l’orizzonte più vicino è la fine, quando prima di arrivare al suo obiettivo viene uccisa, costretta a bere acido muriatico e spacciata come vittima di se stessa, morta suicida.

Fonte foto: https://www.facebook.com/CoseNostreRai1/

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ultimo aggiornamento: 4 Luglio 2019 20:03

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